sabato 27 febbraio 2010


Poi le nostre canoniche 22 ore di bus fino a Puerto Iguazù, cittadina senza carattere ma tappa obbligata per chi vuole vedere le stratosferiche Cataratte dell’ Iguazù. Non abbiamo mai visto una cascata di una certa portata quindi non ho termini di paragone ma signori e signore… che spettacolo!! Indescrivibile e francamente pauroso! La quantità incredibile di acqua che cade al secondo è sconvolgente!!
Domani le vedremo dal lato brasiliano (qui dicono che gli argentini hanno le cascate e i brasiliani hanno la vista). Lo show continua!!

26 febbraio 2010
Cordoba è passata, forse un po’ troppo in fretta perché la città è veramente molto bella e forse meritava una visita più approfondita… comunque ci siamo visti l’università e la chiesa che formano la manzana gesuitica e la guida ci ha spiegato un po’ dell’organizzazione di questo ordine religioso che per il nord dell’Argentina è stato così importante.

domenica 21 febbraio 2010


Ora siamo a Ushuaia, “Il culo del mondo” come recitano i cartelli turistici. La città più a sud di tutto il pianeta… sotto di noi solo il ghiaccio e i pinguini del polo sud. Una città veramente incantevole, anche se freschina! Ci siamo fatti una bella gita in barca a vela sul Canale di Beagle, ad avvistare cormorani e leoni marini, oltre ad una passeggiata su un’isola storicamente usata dagli indigeni, e ovviamente trekking al Parco Nazionale Tierra del Fuego, tra baie e monti innevati, tra incontri ravvicinati con picchi dalla testa rossa, volpi e condor. Ma tra qualche ora si parte, in aereo stavolta, verso il nord, verso il caldo: Cordoba.

Ummm… a quanto pare è da un po’ che non aggiorno gli spostamenti della fam. Spini-DallaVia. Dopo Puerto Natales siamo andati ancora più a sud, a Punta Arenas, per un paio di giorni. Probabilmente la città era molto più pittoresca qualche anno fa, quanto era poco più di un porto. Poi l’industria laniera e quella petrolchimica la hanno resa ricca e ora risulta decadente e un po’ abbandonata a se stessa. Le sue case colorate, la posizione sullo stretto di Magellano e quella luce particolare che avvolge ogni città così al sud la rendono comunque interessante. Ci siamo fatti anche una visitina al museo Salesiano, uno dei più importanti sulle popolazioni indie che vivevano queste zone remote, e ci siamo sentiti in qualche modo orgogliosi di sapere che uno dei massimi esploratori e conoscitori dell’argomento fu un padre italiano, De Agostini (fratello del proprietario della casa editrice). Fa un certo che leggere lettere o vedere documentari nella tua lingua, sapendo che tutti gli altri devono ricorrere ai sottotitoli, anche se non sei a casa tua! Dopo l’orgoglio scompare quando leggi che queste popolazioni hanno visto il primo uomo bianco a metà del 1800 e che in 150 anni di “convivenza” nello stesso territorio non ne è rimasto nemmeno uno… di ben 4 gruppi etnici… Grazie ai nostri virus, alle nostre abitudini e alle nostre armi… Fa riflettere vero?

lunedì 15 febbraio 2010


La principale attrattiva del luogo, anche se il paese in se non è affatto male e ha una luce molto particolare, è il Parco Torres del Paine. Per problemi di tempo ci siamo stati solo un giorno, ma il paesaggio è incredibile! Laghi dai colori diversissimi, cascate d’acqua e monti innevati dovunque. Ogni foto sembra una cartolina!

E dopo quest’esperienza mistica, conclusa con un giro al lago Argentino pieno di fenicotteri rosa, abbiamo varcato di nuovo il confine.
Destinazione: Puerto Natales (Capoluogo della provincia di Ultima Esperanza).
15 febbraio 2010 In questi ultimi giorni ci siamo immersi nelle bellezze più spettacolari che la natura ha da offrire. Prima, a El Calafate, un bel tour al Glaciar Perito Moreno, un fiume di ghiaccio lungo 30 km e alto 60 metri sopra il livello dell’acqua, che avanza a 2 mt al giorno, “perdendo” continuamente dei blocchi di ghiaccio. Il fragore che si sente quando queste sculture ghiacciate dal colore azzurro si infrangono nell’acqua è indescrivibile! Quindi eccovi il video!!

giovedì 11 febbraio 2010


11 Febbraio 2010
Non mi ero mai fermata a riflettere sul fatto che ogni volta che ci prepariamo lo zaino per cambiare destinazione ci stiamo portando dietro la nostra casa… E’ una sensazione strana… impacchetti tutto, controlli di non aver lasciato niente dietro di te, saluti i tuoi amici di una sera o due e cominci a camminare per prendere un altro bus. Stavolta il tragitto è stato veramente lungo: 26 ore. Passare il tempo in autobus ci piace, come in verità in qualsiasi cosa serva per viaggiare (auto, aerei, treni…) quindi l’idea di trascorrerci così tanto tempo non è stato affatto un problema. Ben organizzati con cibo, libri e film, l’ultimo giorno è passato alla grande! A dire la verità l’attività a cui ci siamo dedicati di più è stata fotografare le cartoline che si succedevano fuori dal finestrino… Letteralmente 26 ore immersi in un paesaggio semi desertico, con forte raffiche di vento, qualche capra e qualche alpaca che sembrano messe lì per caso e ogni tanto, ma veramente ogni tanto, una casa. Per noi italiani è difficile da immaginare km e km senza case, negozi e vita! Il paesaggio tuttavia non è affatto noioso: le nuvole, complice il vento, creano cieli bellissimi, con striature che da noi sarebbero impossibili, e persino le pompe per l’estrazione del petrolio assumono un’aria poetica. Chissà cosa doveva essere, molti anni fa, intraprendere questo viaggio con un carretto o a cavallo, con l’orizzonte che ogni tanto ti inganna facendoti credere che un mucchio di sassi bianchi siano mucche al pascolo o che qualche arbusto più alto degli altri siano contadini della zona. Ma poi arriva il tramonto e tutto l’autobus diventa silenzioso… l’unico rumore sono i click delle macchine fotografiche… indescrivibile!

mercoledì 10 febbraio 2010


10 Febbraio 2010
La feria dell’artigianato è stata piuttosto carina e mentre ci passeggiavamo pensavo a quanto sarebbe piaciuta ai miei zii e a mia mamma (papà invece sarebbe rimasto seduto nel parchetto a fumare sigarette e a chiedersi perché mamma prende in mano per la centesima volta la stessa cosa senza poi comprarla!). Il paesaggio è altrettanto spettacolare: monti a destra e a sinistra e ancora laghi. Forse è un peccato non prenderci il tempo di visitare questa cittadina, ma abbiamo un ghiacciaio che ci attende, dopo solo 26 ore di autobus… Si parte per El Calafate e il Glaciar Perito Moreno!!

martedì 9 febbraio 2010


9 Febbraio 2010
La via dei 7 laghi è stata veramente bella, anche se l’abbiamo vista con freddo e pioggia… La natura qui in Patagonia è sorprendente e non abbiamo ancora visto quella del sud!! E poi siamo arrivati a Bariloche, una cittadina pittoresca molto simile a quelle del nostro tirolo. L’ambiente è bellissimo, con un enorme lago e cani s.bernardo in piazza pronti per essere fotografati. Domani però si riparte, per fare rotta al El Bolson, cittadina hippy a 100 km da qui, famosa per una grande feria artigianale. Potevamo perdercela?

domenica 7 febbraio 2010


6 Febbraio 2010
Alla fine Mendoza si è confermata una città piacevole in cui passeggiare, strapiena di parchi… La cosa incredibile è che tutto il verde della città viene irrigato artificialmente con l’acqua che scende dalla montagna, perché questo era un deserto!! Credetemi, trovandovi nel Parque General San Martìn non ci credereste vista la varietà di piante. Poi salite sul Cerro della gloria, un monticello del parco con un monumento all'ejercito de los Andes di San Martìn (liberatore di Cile, Argentina e Perù dal dominio spagnolo) è ciò che vedete fuori dal centro della città fin sotto alle pre-ande è … deserto! Nella foto si vede, anche se forse colpisce di più l’attenzione la confezione di riso soffiato che stavamo mangiando come pranzo (maledetto virus!#!!). Le principali attrattive della città sono scalare il Colgaua, il monte più alto delle Ande (per il quale noi non è che fossimo allenati e in ottima salute) o andare per vigneti, ma per rispetto al mio papy non si fa! E poi che hanno da insegnarmi loro che non abbia già visto a Monte di Malo?! Il vino l’abbiamo assaggiato comunque… ovviamente! Poi un altro piccolo viaggetto in bus (17 ore!) per arrivare a S. Martin de los Andes, dove ci aspetta la via dei 7 laghi che tutti ci hanno descritto come incantevole!

giovedì 4 febbraio 2010


Poi, stanotte, abbiamo valicato le Ande con destinazione Mendoza (Argentina). La città per quel poco che abbiamo visto oggi, sembra mooolto carina, ma daremo giudizi più approfonditi nei prossimi giorni!

Dopo Santiago ci siamo spostati a Valparaiso, una città veramente affascianante! La particolarità è che si estende su cerros (colli) da cui la vista sul mare e sul porto è mozzafiato! Tappa obbligata la visita ad una delle tre case di Neruda, la Sebastiana, che un po’ ci ha fatto venire la nostalgia di casa nostra e un po’ ci ha dato nuove idee per cambiare arredamento.

3 febbraio 2010
E dopo il paradiso… la capitale! Il nostro arrivo a Santiago è stato accolto… dall’ennesima fiesta! È pazzesco, le attiriamo come calamite! Stavolta il pretesto era la sfilata per le vie del centro di due marionette, protagoniste di uno spettacolo teatrale francese Royal de Lux, che si era già svolta nel 2007. Piccolo particolare: la Pequeña Gigante è alta 6 metri e suo zio Scafandra 11!! Vengono mossi da enormi gru in cui ragazzi e ragazze si lanciano con corde da una parte all’altra per far muovere le mani e la testa e li fanno ovviamente camminare! Uno spettacolo mai visto che dopo di qui andrà a New York (così siamo persino riusciti a battere sul tempo la Grande Mela: incredibile!!). Per il resto di Santiago niente da segnalare … una capitale come un’altra, che oltretutto abbiamo visto poco per il nostro primo virus intestinale del viaggio … :(
 
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